La tradizione del “borts” (борц) dei guerrieri mongoli prosegue nelle ger, le tipiche tende mongole. Sul soffitto della tenda si appende ancora oggi a seccare la carne oppure, alternativamente, si posiziona in apposite scatole che garantiscono il passaggio dell’aria.
La carne essiccata viene conservata in sacchetti di lino e, con il clima mongolo, questo metodo di conservazione preserva la qualità della carne per mesi o addirittura anni. Ecco perchè i guerrieri di Gengis Kahn portavano sempre con se la carne secca.
Nelle grandi città, come Ulan Bator o Darhan, è possibile acquistare il “borts” nei negozi. La versione più diffusa è a base di carne di manzo, tuttavia è molto popolare la carne di cavallo o cammello.
Nella cucina tradizionale mongola il Borts si utilizza in almeno tre piatti tipici: il Buuz, il Bansh e Kuunshuur. Gli ingredienti delle tre ricette prevedono l’uso della carne secca, della farina, aglio, acqua e cipolle. Si tratta di qualcosa di simile ai nostri ravioli ripieni. La principale differenza tra le tre versioni è nella cottura (e nella forma): fritti (Kuunshuur), bolliti in acqua (Bansh) o cotti al vapore (Buuz).
La tradizione dei guerrieri mongoli di Gengis Kahn continua sino al giorno d’oggi, nella cultura e nella tradizione oltre che nella cucina tipica del popolo mongolo.